“Bassa cultura” è un termine dispregiativo per le forme di cultura popolare che hanno un fascino di massa. Il suo contrasto è “alta cultura”, che può anche essere dispregiativo. È stato detto dai teorici della cultura che sia l’alta cultura che la bassa cultura sono sottoculture. I confini della cultura bassa e dell’alta cultura si confondono, attraverso la convergenza. Molte persone sono “onnivori”, facendo scelte culturali da diversi menu.
Nel suo libro Popular Culture and High Culture, Herbert J. Gans dà una definizione di come identificare e creare una cultura bassa: quando si applica quella lente ai mass media, spesso include spettacoli che non vanno troppo in profondità nelle idee astratte, o che fanno non affrontare i problemi sociali contemporanei di testa.
Herbert Gans afferma nel suo libro “Cultura popolare e alta cultura” che le diverse classi di cultura sono collegate in modo corrispondente alle classi socio-economiche ed educative. Per ogni classe socio-economica, esiste una cultura per quella classe. Da qui i termini alta e bassa cultura e la manifestazione di quei termini come fanno appello ai loro rispettivi elettori.
Tutti i prodotti culturali (in particolare l’alta cultura) hanno una certa demografia a cui si rivolgono maggiormente. La bassa cultura fa appello a bisogni umani molto semplici e basilari, oltre a offrire un ritorno percepito all’innocenza, la fuga dai problemi del mondo reale, o l’esperienza di vivere vicariamente attraverso la visione della vita di qualcun altro in televisione.
Le culture basse possono essere formali, impiegando trope convenzioni, caratteri di riserva e archetipi di personaggi in un modo che può essere percepito come più semplicistico, crudo, emotivo, sbilanciato o schietto rispetto alle implementazioni della cultura alta, che possono essere percepiti come più sottili, equilibrati, o raffinato e aperto alle interpretazioni.