L’artificialità porta spesso con sé l’implicazione di essere falsi, contraffatti o ingannevoli. Il filosofo Aristotele scriveva nella sua retorica: tuttavia, l’artificialità non ha necessariamente una connotazione negativa, poiché può anche riflettere la capacità degli esseri umani di replicare forme o funzioni che sorgono in natura, come con un cuore artificiale o un’intelligenza artificiale. Lo scienziato politico e l’esperto di intelligenza artificiale Herbert A. Simon osserva che “alcune cose artificiali sono imitazioni delle cose in natura, e l’imitazione può usare gli stessi materiali di base di quelli nell’oggetto naturale o in materiali del tutto diversi. il sintetico, il primo è un’imitazione di qualcosa che si trova in natura (ad esempio un dolcificante artificiale che genera dolcezza usando una formula che non si trova in natura), e quest’ultimo è una replica di qualcosa che si trova in natura (ad esempio, uno zucchero creato in un laboratorio chimicamente indistinguibile da uno zucchero naturale.) Alcuni filosofi si sono spinti oltre e hanno affermato che, in un mondo deterministico, “tutto è naturale e niente è artificiale”, perché tutto nel mondo (incluso tutto ciò che è fatto dall’uomo) è un prodotto delle leggi fisiche del mondo.
È generalmente possibile per gli esseri umani, e in alcuni casi, per i computer, distinguere gli ambienti naturali da quelli artificiali. L’ambiente artificiale tende ad avere maggiore regolarità fisica sia spazialmente che nel tempo, con ambienti naturali che tendono ad avere strutture e strutture irregolari che cambiano nel tempo. Tuttavia, osservando attentamente è possibile discernere alcune strutture e schemi matematici in ambienti naturali, che possono quindi essere replicati per creare un ambiente artificiale con un aspetto più naturale. Ad esempio, identificando e imitando i mezzi naturali di formazione del pattern, alcuni tipi di automi sono stati usati per generare trame dall’aspetto organico per ombreggiature più realistiche degli oggetti 3D.