Languaculture è un termine che significa che una lingua include non solo elementi come la grammatica e il vocabolario, ma anche le conoscenze passate, le informazioni locali e culturali, le abitudini e i comportamenti. Il termine è stato creato dall’antropologo americano Michael Agar.
Agar ha usato il termine “languacoltura” per la prima volta nel suo saggio Language Shock: Capire la cultura della conversazione. La languacoltura è un adattamento del termine “linguacultura”, suggerito dall’antropologo linguistico americano Paul Friedrich. Agar spiega il cambiamento vocale affermando che la lingua è una parola più comunemente usata. Quando Agar parla della languacoltura, la definisce come il necessario legame tra lingua e cultura. Sottolinea che le lingue e le culture sono sempre strettamente correlate e non è possibile distinguere le lingue dalle culture. Pertanto, non si può realmente conoscere una lingua se non si conosce anche la cultura espressa da quella lingua. La nozione di cultura e la sua comprensione implicano il legame tra due diverse lingue che Agar definisce LC1 (source languaculture) e LC2 (target languaculture).
L’apprendimento della languacoltura target è guidato da “punti ricchi”. Ci rendiamo conto che una cultura è diversa dalla nostra quando affrontiamo alcuni comportamenti che non capiamo. I punti ricchi sono quelle sorprese, quelle che partono dalle aspettative di un outsider che segnalano una differenza tra la languacoltura di origine e la languacoltura di destinazione. Sono i momenti di incomprensione, quando improvvisamente non sai cosa sta succedendo. In questa situazione sono possibili diverse reazioni. Puoi ignorare il punto ricco e sperare che la prossima parte abbia un senso. Puoi percepirlo come una prova che la persona che lo ha prodotto ha alcune lacune. O ti chiedi perché non capisci e se forse entrerà in gioco qualche altra linguacultura. Pertanto, i punti ricchi appartengono alla vita quotidiana e non solo alla lingua. Agar sottolinea che il termine ricco ha le connotazioni positive di spessore, ricchezza e abbondanza. Il più grande punto ricco è la totale incomprensione dovuta alle enormi differenze tra la languacoltura delle fonti e la languacoltura bersaglio. In questo caso siamo di fronte a uno “shock culturale” che provoca un profondo smarrimento. Il punto più ricco può verificarsi tra diversi gruppi della stessa comunità. L’esistenza di punti ricchi deriva dal fatto che ogni affermazione richiama implicitamente vari elementi che sono dati per scontati in una determinata cultura e non corrispondono agli elementi di un’altra cultura (impliciti culturali).
Secondo Agar, la cultura è una costruzione, una traduzione tra la languacoltura delle fonti e la languacoltura. Come una traduzione, non ha senso parlare della cultura di X senza dire la cultura di X per Y, tenendo conto del punto di vista da cui è stato osservato. Per questo motivo la cultura è relazionale. Inoltre, la cultura è sempre plurale. Nessuna persona o gruppo può essere descritto, spiegato o generalizzato completamente con una singola etichetta culturale.