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microcultura

La microcultura si riferisce ai sottogruppi specializzati, contrassegnati con le loro lingue, le aspettative etiche e le regole, che permeano le società industriali differenziate. Una microcultura dipende dalle più piccole unità di organizzazione – diadi, gruppi o comunità locali – in contrapposizione alle sottoculture più estese di razza o classe, e alla più ampia cultura nazionale / globale, rispetto alla quale tendono anche a essere più di breve durata, così come scelto volontariamente. Lo studio della cinetica – il comportamento non verbale del piccolo raduno – può essere usato per illuminare le dinamiche di una data microcultura.

Georg Simmel ha fatto una distinzione tra le pretese universalistiche dell’etica e il concetto più particolare di onore, che egli considerava legato allo specifico sottosuolo sociale – affari o professione – in cui era radicato. Il suo studio della segretezza considerava anche il micro-segreto come un aspetto del controllo dei significati all’interno della microcultura individuale.

Una microcultura – formata da un’ippodromo, un’università, un campo di vacanza o un pub – può essere vista come dotata di un proprio microclima sociale, con valori e norme di comportamento propri, in misura diversa da quelli del generale cultura. Tali microclimi sono situazionali, specifici per le proprie circostanze. Kate Fox ha ritenuto che “il micro-clima sociale dell’ippodromo è caratterizzato da una combinazione unica di disinibizione e di buone maniere eccezionali”.

Probabilmente la gamma più ampia di scelte offerte dai nuovi mezzi di comunicazione di massa sta consentendo sempre più alle persone di aderire alle proprie micro-colture, piuttosto che esporle al mainstream culturale. La frammentazione delle microstrutture postmoderne dei consumatori, con la loro natura volitiva ed effimera, presenta anche un modello di erosione mainstream di fronte a un numero crescente di microculture concorrenti.

I primi anni di Internet videro la connettività limitata a un piccolo numero di Netizen esperti di computer con la propria netiquette o microcultura emergente. Alla fine degli anni ’90, un certo numero di microculture, come Slashdot, si era sviluppato online; con gli anni Trenta, l’ethos di Slashdot avrebbe contribuito alla nuova cultura wiki di Wikipedia. Wikipedia genererebbe quindi le proprie microcultures interne, non solo tra diverse comunità linguistiche, come inglese, tedesco e giapponese, ma anche all’interno della stessa lingua: soggetti, progetti di lavoro, ideologie che formano tutti nodi attorno ai quali potrebbero formarsi le microcultures. Tale proliferazione di microcultures è tipica di Internet, GNU costituisce una fonte particolarmente fertile di tali comunità locali.

I ricercatori sul campo della psicologia sociale sono allertati sul fatto che diverse impostazioni sul campo – come ospedali, aeroporti o mense – possono avere i loro microclimi particolari, influenzando le azioni e le motivazioni delle persone in modi specifici, in modo che i risultati di ogni impostazione dovrebbero non essere generalizzato senza controllo esterno

Nel romanzo fantasy del 1998 Night Watch, il mentore dell’eroe, incitandolo a non abbandonare i suoi colleghi soprannaturali, sottolinea che ogni professione ha una sua microcultura al di fuori della quale è inevitabile un certo isolamento.

* Donald W. Klopf e James C. McCroskey. (2007). Incontri di comunicazione interculturale Boston, MA: Allyn & Bacon.

* Il contesto microculturale

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