Il determinismo culturale è la convinzione che la cultura in cui siamo cresciuti determina chi siamo a livello emotivo e comportamentale. Contrasta con il determinismo genetico, la teoria che i tratti ereditati biologicamente e le influenze ambientali che influenzano tali tratti dominano su chi siamo. Ancora un altro modo di guardare al concetto di determinismo culturale è quello di contrapporlo all’idea del determinismo ambientale. Quest’ultima è l’idea che il mondo fisico – con tutti i suoi vincoli e gli elementi potenzialmente in grado di alterare la vita – sia responsabile della composizione di ciascuna cultura esistente. Confrontalo con l’idea che noi (gli umani) creiamo le nostre situazioni attraverso il potere del pensiero, della socializzazione e di tutte le forme di circolazione delle informazioni. Viene anche usato per descrivere il concetto secondo cui la cultura determina le disposizioni economiche e politiche. È un’idea che è ricorsa in molte culture sulla storia umana, dalle antiche civiltà al presente.
Ci sono un certo numero di teorie sullo sviluppo sociale che descrivono la cultura come il fattore che determina tutti gli altri. Ciò è distinto dalle teorie del determinismo economico come quella di Marx, e cioè che un ruolo individuale o di classe nei mezzi di produzione determina prospettive e ruoli culturali (anche se alcuni marxisti rifiutano l’etichetta “determinismo economico” come descrizione accurata delle opinioni di Marx ). I movimenti politici radicati nel determinismo culturale di solito si oppongono alle ideologie politiche ed economiche o li considerano di minore importanza rispetto a fattori come religione, razza e nazionalità. Tuttavia, i deterministi culturali non sono necessariamente in disaccordo con la visione di Marx della classe sociale come un importante fattore determinante. L’idea del determinismo culturale è estremamente comune: numerose società hanno creduto che le loro abitudini, idee e costumi fossero ciò che determinava la forma delle loro disposizioni politiche ed economiche, e costituivano la fonte della loro unicità sopra ogni altra cosa. Ciò può essere visto in aderenza alle epopee nazionali, a particolari costumi religiosi, e si concentra sull’importanza del linguaggio come determinante dell’identità nazionale.
Il romanticismo aveva un grande elemento di determinismo culturale, tratto da scrittori come Goethe, Fichte, August e Friedrich Schlegel. Nel contesto del Romanticismo, la geografia modellava gli individui e nel tempo sorsero usi e costumi legati a quella geografia, e questi, essendo in armonia con il luogo della società, erano migliori delle leggi imposte arbitrariamente. Nella teoria dei media molti scrittori prendono la posizione secondo cui le disposizioni politiche sono determinate dalle immagini dei mass media che la gente vede e che queste, sostituendo altre forme di cultura, determinano le disposizioni economiche e politiche. Nel moderno conservatorismo, individui come il commentatore Patrick Buchanan e l’economista Robert Barro sostengono che le norme culturali determinano il comportamento degli assetti politici. Tuttavia, il determinismo culturale di Buchanan e conservatori che la pensano allo stesso modo è attualmente una fonte di conflitto tra i conservatori americani.